Alzi adesso la mano chi non considera Mario italiano

“Sono italiano, mi sento italiano, giocherò sempre con la Nazionale italiana”. Mario Balotelli ha sempre risposto così a chi, direttamente o indirettamente, metteva in dubbio i suoi sentimenti verso quella che è casa sua. E’ stato fischiato, gli sono state lanciate banane, ha dovuto ascoltare quei “buuu” che purtroppo ancora oggi piovono ogni tanto dagli spalti. E’ stato criticato perché non ha segnato per due partite, martoriato dalla stampa internazionale per la sua vita privata, per il suo essere fuori dagli schemi. E lui ha risposto con due reti incredibili in una semifinale del campionato europeo contro uno dei rivali più sentiti di sempre: quella Germania che quando conta contro di noi non sa vincere.

Ha pure esultato Mario, ha pure sorriso. Contenti tutti ora? Qualcuno ha qualche critica da fare? Eccoli lì adesso, tutti a festeggiare, quelli che lanciavano vagonate di fango su un ragazzo di 22 anni con alle spalle un passato che non è di certo fatto di petali di rosa e tappeti rossi. Per chi non lo sapesse, Balotelli è nato a Palermo da immigrati ghanesi che, dopo essersi trasferiti a Bagnolo Mella nel bresciano, l’hanno abbandonato in ospedale dove è stato accudito fino a quando, nel 1993, il tribunale per i minorenni ne ha concesso l’affidamento alla famiglia Balotelli. E’ cresciuto con loro Mario, con i suoi genitori italiani e con i suoi fratelli italiani. E’ nato in Italia, ma solo il giorno del suo diciottesimo compleanno, quando l’affidamento si è trasformato per legge in adozione, ha potuto ottenere la cittadinanza diventando italiano a tutti gli effetti, come i vari Thiago Motta, Camoranesi, Osvaldo…

C’era chi storceva il naso quando Lippi prima e Prandelli poi hanno convocato in nazionale questi giocatori. “Non sono italiani” diceva qualcuno. Le leggi però davano ragione ai CT e le loro scelte sono state premiate. Tutti contenti ora. Siamo certi però che purtroppo, appena verrà data loro l’opportunità, le persone che fanno della critica incondizionata il loro pane quotidiano torneranno alla carica, che Mario verrà fischiato ancora, che qualche episodio razzista lo vedrà nuovamente coinvolto, ma oggi per lui, per chi ama il calcio e per chi sogna un mondo diverso, è stato un bellissimo risveglio. Alzi adesso la mano chi non considera Mario italiano.

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