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L’esempio della Germania: allo stadio senza mamma e papà

Riportiamo di seguite un interessante ed emblematico articolo pubblicato su gazzetta.it che riguarda il modello tedesco in tema di impiantistica sportiva e di coinvolgimento dei tifosi.

Come ha fatto la Germania a diventare un esempio per il calcio europeo, coniugando risultati sportivi ed economici, rilancio dei vivai e fidelizzazione del pubblico? Il modello tedesco è la magnificenza dell’Allianz Arena, la cattedrale da 340 milioni del Bayern Monaco che di notte si illumina di rosso, bianco o blu. Ma è pure lo stadio formato mignon del Paderborn, undicesimo in seconda divisione eppure attivissimo nelle politiche sociali. Se la Germania ha sfruttato l’onda lunga del Mondiale 2006 per rinnovare gli impianti, se gli spettatori della Bundesliga sono passati dai 30.900 del 1996-97 ai 44.300 della scorsa stagione facendo impallidire pure i grandi numeri della Premier, non è stata solo una questione di soldi. Intendiamoci, l’operazione Coppa del Mondo ha movimentato 1,4 miliardi di investimenti. Tuttavia non contano solamente quelli, ma anche coraggio e progettualità. I club italiani si lamentano della crisi e del gap di ricavi coi concorrenti internazionali? Invocano la legge sugli stadi come un mantra? A volte basta molto meno per conquistare la gente e riportare il calcio al centro della scena. Ecco perché, più che sulle rivoluzioni di sistema, qui vogliamo concentrarci su casi di scuola piccoli e allo stesso tempo illuminanti.

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Il nuovo allenatore del Baku? Un esperto di Football Manager

Foto: Tracking Blog

Sentirsi un vero allenatore mentre si sta al pc. Chi almeno una volta ha utlizzato un videogioco di calcio manageriale come Football Manager sa cosa significa. Il sogno di tanti cyber-mister che vorrebbero allenare una reale squadra, nelle ultime ore, è diventato realtà con Vugar Guloglan Oglu Huseynzade.

Lo sconosciuto 21enne, infatti, è diventato tecnico del Baku FC, club della capitale azera, proprio grazie alle sue abilità al videogame sorpacitato. Laureato in Business Management all’Università di Boston, Oglu era già stato assunto dal Baku come consulente.

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Fonte: goal.com

 

Movember: contro il tumore, la Lazio si fa crescere i baffi

Foto ANSA

Dopo un periodo di pausa dovuto a un mese movimentato, torno a scrivere sul blog per riportare una bella e curiosa iniziativa. Come riporta l’Ansa, per tutto il mese di novembre i giocatori e lo staff tecnico della Lazio Rugby si lasceranno crescere i baffi in segno di adesione a Movember, la campagna mondiale di prevenzione e raccolta fondi per il tumore alla prostata, che sta avendo successo in tutto il mondo della palla ovale. Parte dell’incasso della partita di campionato di sabato a Roma contro il Petrarca Padova sarà devoluto all’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.

Movember è un progetto internazionale partito dall’Australia nel 1999 e che viene celebrato annualmente per tutto il mese di novembre. Come funziona? Semplice, non ci si taglia i baffi fino al 30 del mese per creare attenzione e sensibilizzare la popolazione sul problema del cancro alla prostata. L’obiettivo è, ovviamente, quello di raccogliere fondi da destinare alla ricerca.

Se volete aderire anche voi collegatevi al sito ufficiale (www.movember.com) e, dopo esservi fatti crescere i baffi ed esservi registrati, inviate una foto che vi ritrae singolarmente o con i vostri amici. Sul sito potrete anche fare la vostra donazione. Che sia la volta che anche lo zio Bergomi si farà ricrescere i baffi?

 

Dai campi della Nigeria a GM della NBA: la storia di Masai Ujiri

Postiamo un articolo segnalatoci da un lettore e pubblicato da Edoardo Tamallo su sportando.net. La storia, di vita e di sport, è una di quelle da film. Buona lettura!

“I titoli di coda stanno ancora scorrendo sullo schermo, ma la palla già rimbalza sul pavimento del soggiorno. Il caldo è intollerante per qualsiasi essere umano, ma non per il ragazzino. Esce di casa correndo e palleggiando. Tutt’intorno il paesaggio unico e speciale della Nigeria settentrionale. Ma lui non vede perché i suoi occhi e la sua attenzione sono rimasti di fronte alla televisione, a quelle immagini troppo belle per poter lasciare spazio ad altro. Continua a correre e a palleggiare, in unico movimento, sotto il sole africano, fino alla meta. Eccolo che si staglia ai suoi occhi, racchiuso fra due piccoli edifici, con l’asfalto consumato privo di righe e la terra rossa, tipica della zona, soffiata dal vento che ne occupa alcune parti. Il palo arrugginito a sostegno per quel tabellone mutilato del suo angolo superiore destro ed il ferro, il canestro, senza retina, con un parte del cerchio rotta, che lo fa pendere verso sinistra. Eccolo il playground, uno dei pochi in città, la sua meta, il suo paradiso. Read more

Petrucci su Schwazer: “L’aspetto umano va salvaguardato”, siamo d’accordo

schwazerBelle parole pronunciate poco fa da Gianni Petrucci, presidente del CONI, sul caso Schwazer. A chi gli chiedeva se l’altoatesino, trovato positivo all’Epo il 30 luglio scorso durante un controllo, potrebbe diventare un testimonial contro il doping, Petrucci ha risposto: “Ce lo auguriamo, dovrebbe diventare il leader nella battaglia contro il doping, l’aspetto umano deve essere salvaguardato” (ANSA). Nads è d’accordo con il numero uno del CONI. Read more

Londra 1948-Londra 2012, da Usa-Russia a Usa-Cina: le tappe del cambiamento

C’era una volta la sfida tra Stati Uniti e Russia (Urss prima del 1989), ora gli americani se la giocano con i cinesi. Dalla prima edizione dei Giochi olimpici del dopoguerra, quella di Londra 1948, fino a quella che si sta attualmente svolgendo in Gran Bretagna, la lotta per i primi posti nel medagliere è stata praticamente sempre una questione riservata alle due superpotenze. Pechino 2008 invece ha visto salire alla ribalta la Cina, che già nelle precedenti edizioni aveva cominciato a competere con americani e sovietici, e che con i suoi 51 ori era riuscita a staccare tutte le altre nazioni partecipanti. Nell’edizione in corso, l’attuale nono posto nel medagliere della Russia con soli quattro ori vinti, sembra sancire il definitivo declino sportivo di quella che fu la patria del comunismo. Ma procediamo con ordine. Read more