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Ufficiale: dal 2015 al via i Giochi Olimpici Europei

Nascono ufficialmente i primi Giochi Olimpici Europei. Lo ha deciso il voto della 41/a Assemblea Generale dei Comitati Olimpici Europei (Coe) riunita a Roma, presso la palestra dell’Istituto Universitario di Scienze Motorie del Foro Italico. A votare a favore della nuova competizione continentale che esordirà a Baku, in Azerbaijan, nel giugno 2015, sono stati 38 comitati. Otto paesi hanno votato contro e due si sono astenuti. Il comitato armeno ha chiesto invece di non votare.

“Ci congratuliamo con il ministro e il presidente del comitato olimpico dell’Azerbaigian e ci impegneremo per la riuscita della manifestazione”, ha dichiarato il presidente del Coe, Patrick Hickey, annunciando ai delegati europei l’esito della votazione.

Nell’aprire l’Assemblea, il sindaco di Roma Alemanno aveva dichiarato che la nostra capitale si candiderà per ospitare l’edizione del 2024 dei Giochi olimpici. Queste le sue parole:

“Roma e’ una citta’ a vocazione olimpica, non solo per le Olimpiadi del 1960. Roma si e’ candidata a ospitare i Giochi 2020 ma, per decisioni politiche, a mio avviso sbagliate, ha deciso di ritirare la candidatura. Siamo una citta’ tenace, ci riproveremo nel 2024”.

Staremo a vedere e intanto aspettiamo la prima edizione delle Olimpiadi del vecchio continente.

(ANSA)

Valentina Vezzali nuovo presidente CONI?

Valentina Vezzali, il nostro portabandiera alle ultime Olimpiadi di Londra, punta in alto. Durante il lancio della seconda parte della campagna Samsung Hope for Youth, nella quale sono stati battuti all’asta alcuni cimeli di proprietà di 10 atleti della nostra Nazionale e il cui ricavato di 114 mila euro è stato devoluto alla Sos Villaggi dei Bambini Onlus, la campionessa ha infatti espresso un ambizioso desiderio. La Vezzali si sa, non è una che si accontenta, ma mira sempre al vertice come dimostrano, appunto le sue parole pronunciate nel bel mezzo dell’evento: ”Essere presidente del Coni sarebbe un sogno bellissimo: nessuna donna ci e’ mai riuscita. Ma dovrei fare tanta esperienza”.

Il compito che l’aspetterebbe non sarebbe di certo una passeggiata, ma l’idea non è da buttare. Lei stessa ha affermato di avere bisogno di fare ancora esperienza prima di potersi cimentare in una simile avventura. Ma siamo sicuri che per una persona determinata e tenace come lei non servirebbe molto tempo per assorbire quanto necessario per svolgere tale incarico. Del resto stiamo vivendo un momento in cui c’è necessità di cambiare e in cui è possibile anche fare qualche azzardo. Una donna carismatica come la Vezzali, cresciuta con sani valori sportivi e sempre intenzionata a raggiungere anche i traguardi più difficili, magari non cambierebbe il mondo dello sport italiano in maniera radicale con un tocco di bacchetta, ma ci metterebbe senza dubbio tutto l’impegno e la volontà necessari.

Le solite facce hanno stancato, sia nel mondo politico che in quello sportivo. Se non altro perché sono talmente tanti anni che le stesse persone hanno a che fare con i medesimi problemi e le medesime situazioni, che tutto il sistema per forza di cose finisce per incancrenirsi, per andare avanti per inerzia e non per una vera spinta energica. Persino l’attuale presidente Petrucci dopo essere stato informato della dichiarazione della fiorettista ha pronunciato parole che sanno di investitura: “Sono d’accordo con la Vezzali. E’ una richiesta fatta con tutti i crismi da una persona che è degna di ricoprire qualsiasi ruolo, anche quello di presidente”. La Vezzali potrebbe essere la scossa giusta. Non pensate?

 

Paralimpiadi: tempo di bilanci

Si sono concluse da poco le Paralimpiadi di Londra e per gli azzurri il bilancio è stato più che positivo. Ben ventotto le medaglie totali portate a casa, dieci in più di quelle conquistate a Pechino quattro anni fa, e che sono valse all’Italia la tredicesima posizione nel medagliere. Nove sono state le medaglie d’oro, otto quelle di argento e undici i bronzi. Di questa edizione ci rimarranno impresse le due imprese dell’ex pilota Alex Zanardi nella handbike, mentre resta un po’ di perplessità per quanto riguarda il caso del velocista Oscar Pistorius, che, dopo aver gareggiato con i normodotati, ha preso parte anche alle gare paralimpiche. Ad ogni modo per Londra, dopo aver ospitato migliaia di atleti da tutto il mondo, è ora di riposare. Per il presidente del Comitato paralimpico Luca Pancalli invece è tempo di tirare le somme, che non possono essere che positive. Ecco quanto ha dichiarato in merito a Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno:

“La mia più grande gioia, oltre alle 28 medaglie conquistate, sta nelle migliaia di mail che stiamo ricevendo. Ad esempio ci ha scritto un ragazzo che ci chiede cosa deve fare per diventare un atleta paralimpico: questa è la 29esima medaglia che ci onora”.

“Abbiamo avuto un risultato strabiliante non solo sul campo, ma per quello che siamo riusciti a mettere in piedi negli anni. Abbiamo visto un tasso sportivo e tecnico straordinario. Di fronte al mondo intero abbiamo presentato grandi atleti con grandi prestazioni. E se pensiamo che ogni evento ha fatto registrare il tutto esaurito, con un pubblico vero che ha partecipato da protagonista, si può capire il grande lavoro che è stato fatto. So che anche nelle Paralimpiadi il prezzo dei biglietti era molto alto, così come era successo alle Olimpiadi, ma la folla era festante e coinvolta. Credo che la gente si sia appassionata alla componente umana del mondo paralimpico, forse un po’ meno freddo di quello olimpico”.

Successo delle Paralimpiadi a parte, Pancalli non nasconde i problemi legati alla disabilità: “Il mondo dello sport è un’isola felice rispetto ai cali di attenzione su questi temi. Questa convinzione si dovrebbe convertire in politiche sul territorio. Ma se nel nostro Paese le prime cose che si tagliano sono il sociale e lo sport, significa che non ci si crede così tanto; siamo tutti bravi quando si vince e si prendono gli onori, ma poi la responsabilità politica di credere nello sport viene a mancare”.

Fonte: Il Sole 24 Ore 

 

Petrucci su Schwazer: “L’aspetto umano va salvaguardato”, siamo d’accordo

schwazerBelle parole pronunciate poco fa da Gianni Petrucci, presidente del CONI, sul caso Schwazer. A chi gli chiedeva se l’altoatesino, trovato positivo all’Epo il 30 luglio scorso durante un controllo, potrebbe diventare un testimonial contro il doping, Petrucci ha risposto: “Ce lo auguriamo, dovrebbe diventare il leader nella battaglia contro il doping, l’aspetto umano deve essere salvaguardato” (ANSA). Nads è d’accordo con il numero uno del CONI. Read more

Londra 1948-Londra 2012, da Usa-Russia a Usa-Cina: le tappe del cambiamento

C’era una volta la sfida tra Stati Uniti e Russia (Urss prima del 1989), ora gli americani se la giocano con i cinesi. Dalla prima edizione dei Giochi olimpici del dopoguerra, quella di Londra 1948, fino a quella che si sta attualmente svolgendo in Gran Bretagna, la lotta per i primi posti nel medagliere è stata praticamente sempre una questione riservata alle due superpotenze. Pechino 2008 invece ha visto salire alla ribalta la Cina, che già nelle precedenti edizioni aveva cominciato a competere con americani e sovietici, e che con i suoi 51 ori era riuscita a staccare tutte le altre nazioni partecipanti. Nell’edizione in corso, l’attuale nono posto nel medagliere della Russia con soli quattro ori vinti, sembra sancire il definitivo declino sportivo di quella che fu la patria del comunismo. Ma procediamo con ordine. Read more

Pellegrini-Ferlito: diverse tipologie di esposizione mediatica

pellegriniFederica Pellegrini e Carlotta Ferlito. Una campionessa di nuoto e una di ginnastica artistica. Classe 1988 la prima, classe 1995 la seconda. Veneta la Pellegrini, siciliana la Ferlito. Oltre ad essere entrambe delle sportive italiane di primissimo livello, ciò che le accomuna è anche l’esposizione mediatica a cui sono soggette. Esposizione mediatica che però non ha la stessa origine e che presenta delle differenze sostanziali. Read more