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Champions League: l’urlo dei giovani

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L’esultanza di Isco dopo il primo gol allo Zenit

La prima giornata dei gironi di Champions League si è appena conclusa, regalando gol spettacolari e mettendo in evidenza giocate degne della massima competizione europea per club. Fino a qui niente di nuovo direte, del resto questo è ciò che ci si aspetta quando si parla di Champions. Rappresenta però una piacevole novità il gran numero di giovani talenti che sono riusciti a mettersi in evidenza in un simile palcoscenico, segnando reti da cineteca e giocando con una calma ed una naturalezza da veterani.

Il primo nome che viene spontaneo citare è sicuramente quello di Oscar del Chelsea, dato che la maggior parte degli italiani l’avrà visto siglare una magnifica doppietta contro la Juventus, poi riuscita meritatamente a rimontare. A soli ventuno anni e all’esordio nella competizione, il ragazzo ha già regalato gol da copertina. Autore di due reti anche il classe 1992 Francisco Roman Alarcon, conosciuto come Isco, che con il suo Malaga ha piegato lo Zenit di Spalletti con un sonoro tre a zero. E’ andato a segno per ben due volte anche il ventitreenne armeno Henrikh Mkhitaryan dello Shaktar Dontetzk nella vittoria per due a zero contro il Nordsjaelland. Gol e assist invece per il più conosciuto Cristian Tello del Barcellona nel difficile match che vedeva i baschi opposti all’ostico Spartak Mosca (per i russi a segno Romulo, 22 anni appena compiuti). In copertina ci è andato Messi, ma il talento di Tello, ragazzo nato l’11 agosto del 1991, ha dato una mano non meno importante. Gol non decisivo invece per Younès Belhanda, ventiduenne marocchino del Montpellier, che dopo aver portato in vantaggio i suoi ha dovuto suo malgrado assistere alla rimonta dell’Arsenal. Aggiungiamo alla lista anche il nostro classe 1992 Marco Verratti, osannato dalla stampa francese dopo l’egregia prestazione in Paris Saint Germain-Dinamo Kiev e l’ormai noto Toni Kroos (1990) del Bayern, autore del momentaneo 2-0 dei bavaresi sul Valencia.

Questa due giorni di Champions League ha dimostrato ancora una volta come i giovani, con la loro voglia, la loro freschezza e, perché no, anche la loro incoscienza, siano in grado di poter dire la loro. Nel calcio, come nella vita di tutti i giorni, si tende a pensare che l’esperienza sia l’unica componente per poter ottenere buoni risultati. Niente di più sbagliato. L’esperienza conta, certo, ed infatti il contatto quotidiano con gente matura avrà senza dubbio aiutato e aiuterà ancora questi giovani campioni nella loro crescita. Ma Verratti, Oscar, Isco & co. hanno dimostrato come non ci sia niente di più sbagliato che aspettare anni prima di dare a un ragazzo la possibilità di mettersi in mostra e dimostrare il suo valore. Largo ai giovani!

Alla Friendly Cup vince il lato più sano del calcio

L’entusiasmo dei ragazzi durante la Friendly Cup organizzata da Parma Football School

Una decina di giorni fa, nell’intervista al rugbista della Nazionale Mauro Bergamasco (clicca qui per leggere), abbiamo visto come lo sport abbia il potere di educare e di dare ai più giovani insegnamenti di vita che si porteranno dietro per tutta la loro esistenza. Il Parma FC, questo fine settimana, ci ha dato un esempio concreto di quanto ciò sia vero. Il centro sportivo Stuard di San Pacrazio, frazione distante una manciata di chilometri dal capoluogo emiliano, è stato infatti affollato da centinaia di ragazzi provenienti da tutta la penisola per partecipare alla Friendly Cup. L’evento, organizzato da Parma Football School, ha consentito di far vivere momenti indimenticabili a più di 450 bambini nati tra il 1999 e il 2001 e iscritti nelle 14 società affiliate che hanno aderito all’iniziativa. Nelle due giornate, i ragazzi delle 39 squadre presenti si sono affrontati in tornei e sfide di abilità, ma hanno avuto soprattutto l’occasione di divertirsi stando insieme, dando modo al lato più sano di questo sport di venire prepotentemente a galla. Read more