Euro 2012: dopo il caos scommesse finalmente si gioca

Dal 28 maggio, giorno del blitz della Guardia di Finanza al Centro Tecnico di Coverciano per il polverone alzato dalla questione calcioscommesse, si è parlato poco di calcio giocato e tanto di questioni in cui il campo non c’entra nulla. Anche quando l’attenzione si sarebbe dovuta spostare sul lato sportivo, vedi amichevole con il Lussemburgo, ecco che il terremoto fa saltare tutto. Coverciano-Parma, Parma-Coverciano senza giocare. E i media che hanno spazi vuoti da riempire con altre questioni. Poi arrivano la partita con la Russia, la sconfitta per tre a zero, la provocazione di Prandelli che dichiara che volendo la sua squadra potrebbe anche non partire per la Polonia se necessario. E invece, per fortuna, da Coverciano l’Italia ci parte, atterra a Cracovia e si sistema nel quartier generale di Casa azzurri, lasciandosi alle spalle i fantasmi dei giorni passati. La comitiva italiana poi visita il campo di concentramento di Auschwitz e sul viso di qualche giocatore scivola una lacrima. In certi luoghi è l’anima a guidare la mente e il tempo pare fermarsi. Per un attimo è come se il mondo intorno non esistesse più e la maggior parte dei problemi di fronte a episodi storici di tal rilevanza sembrano piccolezze. Viene poi il momento del ritorno alla realtà e ci si sente fortunati ad avere ciò che si ha, come la gioia di poter assistere a una partita di calcio, di poter godere delle emozioni positive che trasmette e di estraniarsi dal mondo per novanta minuti. Finalmente si gioca.

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